Lo psicologo è tenuto per deontologia al rigoroso segreto professionale, come riportato dall'art. 11 del Codice Deontologico degli Psicologi italiani.

Perciò tutto quello che ci diremo resterà fra te e me.

Ci sono tuttavia alcune eccezioni, che puoi vedere in dettaglio consultando il Codice dall'art. 12 all'art. 17, e l'art. 31:

Se sei minorenne. In questo caso la legge richiede che i tuoi genitori siano informati dei progressi del lavoro che faremo insieme, e fin dall'inizio dovranno sapere che ti sei rivolto a un professionista.

Nel caso dell'esistenza di una situazione di rischio di vita del paziente o di altre persone a lui vicine.

In caso di abusi fisici o sessuali, dopo aver appurato se l'abuso sia realmente avvenuto.

Quando un paziente o un cliente è sottoposto a un processo giudiziario e lo psicologo è chiamato dal giudice a testimoniare.

Venendo a conoscenza di reati commessi contro lo Stato (molto raro, ma possibile).

Anche in questi casi eccezionali, tuttavia, lo psicologo è tenuto a rivelare solo le informazioni strettamente necessarie e a tutelare in via prioritaria il diritto al segreto professionale del suo paziente o cliente.

I tuoi dati personali e ogni altro dato relativo alla problematica per la quale ti sei rivolto a me sono protetti e conservati in accordo sia con le norme che regolano la riservatezza del Codice Deontologico degli Psicologi italiani, sia con il regolamento europeo GDPR 2016/679 e successive modifiche.

In particolare, ho l'obbligo di consegnarti all'inizio del nostro rapporto professionale un modulo di privacy, consenso informato e trattamento dei dati personali che riassume le modalità secondo le quali saranno trattati i tuoi dati e che dovrai restituirmi firmato per accettazione. La restituzione di tale modulo è necessaria, altrimenti non potrò erogarti alcuna prestazione professionale.

I tuoi dati che avrai inserito nel modulo saranno trasmessi al Sistema Tessera Sanitaria, e li ritroverai precompilati nel tuo modello 730 o Unico dell'anno successivo in forma anonima (senza cioè che sia specificato che sono spese riferite a consulenza psicologica o psicoterapia) e potrai così portarle in detrazione dalla tua dichiarazione dei redditi come spese sanitarie.

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