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Ragazzi che non escono |
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A volte m'interpellano genitori di ragazzi che improvvisamente, oppure a causa di qualche brutto evento, come ad esempio una malattia, smettono di uscire di casa.
Si ritirano a vita privata, non vogliono più uscire né frequentare i coetanei. Nei casi estremi smettono addirittura di andare a scuola. Gli unici interessi diventano il computer, le chat e la televisione, unici canali rimasti aperti verso il mondo. A volte insorgono altri disturbi, come pensieri o comportamenti ossessivi, o
paure immotivate.
È comprensibile lo sgomento del genitore nel trovarsi di fronte tutto ciò, ed è altrettanto comprensibile che in questi frangenti non si sappia che pesci prendere.
In questi casi è opportuna una valutazione specialistica di persona, anche a domicilio se necessario. L'adolescenza, benché sia spesso un'età difficile, è il momento in cui la vita è appena iniziata e non ci si può autocondannare chiudendosi in casa, smettendo di studiare e allontanandosi da tutto e tutti.
È possibile che ci si sia già rivolti a uno specialista e che non si sia riusciti a venire a capo del problema, ma in questi casi è necessario insistere fino a trovare quello che fa al caso nostro. Si saprà di essere sulla buona strada quando anche i genitori verranno coinvolti e responsabilizzati in prima persona nel processo di trattamento del ragazzo.
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