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Denaro e relazioni

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Denaro e relazioni

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società - 26/10/16

Da 30 anni faccio la spesa all'Esselunga. Per me questo supermercato è il migliore, tutto considerato, quindi ammetto di essere di parte.

Tuttavia non ho potuto fare a meno di interrogarmi, come molti altri, sull'enorme lascito che il patron recentemente scomparso di questo impero commerciale ha voluto per la fedele segretaria, la signora Germana. Un invito a nozze per le malelingue, una ghiotta possibilità per sbizzarrirsi con il prevedibile repertorio di insinuazioni.

Ah, chissà cosa deve esserci stato sotto, fra loro due, per averle lasciato così tanto. Ah, ora vedrai i parenti come la prenderanno. Ah, vedrai che alla fine tutti quei soldi finiranno per farle più male che bene. E via insinuando.

Ma la cosa può essere vista da vari punti di vista, non solo da quello di invidiosi e gelosi che di tutti quei soldi non vedranno neanche un centesimo. Ad esempio, dal punto di vista dello stesso Caprotti.

Mettiamoci per un attimo nei panni di un uomo che ha avuto molto, se non tutto, dalla vita. Successo, potere e denaro (o danaro, come dicono i professori) oltre ogni immaginabile necessità personale. E che deve essere riuscito a gestire oculatamente malgrado gli scazzi con i familiari, a giudicare dai risultati e dal livello di insofferenza dei dipendenti percepito quando si gironzola fra gli scaffali, mediamente più basso di quello di esercizi concorrenti. Ma forse su questo sono di parte io, come dicevo.

Tuttavia, per Caprotti il denaro deve aver avuto un valore molto più relativo rispetto ai comuni mortali. E perciò non deve essere stato un grosso sforzo decidere che una persona come la signora Germana, rimasta a lui sempre fedele negli anni, meritasse di ricevere molto in cambio. Lui ha dato peso alla relazione in essere fra loro due. Dall'esterno, invece, l'unica cosa che appare sono i soldi.

Il denaro non ha lo stesso valore ovunque e per tutti. Chi ne ha poco o in misura appena sufficiente tende a dargli più importanza. Anche a quello degli altri. Chi ne ha più del necessario, invece, se è assennato e non avaro, tenderà a trattarlo per quello che è: esperienza condensata. Una forza che può essere usata per aiutare chi ci sta d'attorno.

E in ogni caso sempre meglio di quegli scriteriati che lasciano tutto al cane.

Foto tratta da: TgCom24 online, 2016: Caprotti, la "segretaria" Germana: era un genio, gli ho voluto bene_


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