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Come usare la psicologia inversa per controllare i figli |
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La psicologia inversa è un eccellente strumento, a disposizione dei genitori, per controllare il comportamento dei figli. Non sempre funziona, ma può valer la pena provare. Non può essere applicata a tutte le situazioni, ma può costituire un'ottima alternativa alle solite litigate familiari.
La psicologia inversa è una tecnica di persuasione che consiste nel raccomandare il comportamento opposto a quello che si vuole ottenere, in base al principio che l'altro, per reazione, sarà stimolato a fare l'opposto di quanto gli viene suggerito. La tecnica può essere un po' difficile da attuare e richiedere alcuni tentativi per essere messa a punto. In effetti, consiste nel mentire dicendo la verità.
Supponiamo che i genitori vogliano che il ragazzo rimetta in ordine la sua stanza. La normale tattica prevedrebbe di dirgli che la stanza è sporca e che deve essere pulita, per evitare brutte figure o addirittura problemi d'igiene. Il tipico adolescente oppositivo, però, ignorerà più volte la richiesta, prima di rassegnarsi e adempiere al suo dovere.
Lo stratagemma proposto, invece, consiste nel dire al ragazzo: "Sai, la tua stanza va bene così com'è. Dopotutto, io e il babbo (o la mamma) abbiamo deciso di smettere di chiederti troppo, perché tanto abbiamo capito che non riusciresti proprio a farcela. Non è colpa tua, è proprio che non ti riesce. Quindi lascia pure tutto in disordine". Ciò farà credere al ragazzo che i genitori hanno smesso di credere in lui e nelle sue capacità, e quindi è inutile aspettarsi altro di buono da lui.
Nell'usare questo tipo di tecnica, è essenziale apparire perfettamente congruenti. La dichiarazione dev'essere fatta in modo coerente, per risultare credibile.
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