[ |
Perché la depressione in terza età è più difficile da trattare? |
] |
Gli studiosi gettano nuove luci sulle cause che rendono più difficile sia trattare la
depressione in tarda età, che mantenere i risultati delle cure.
Sembra che l'anziano depresso non risponda normalmente agli stimoli
emotivi, ad esempio vedendo facce allegre, tristi o neutre. In altre parole, lo studio ha trovato differenze significative fra l'anziano depresso e l'anziano normale nella percezione e nella risposta alle espressioni facciali.
L'esistenza di una mancata regolazione degli stati emotivi nel depresso adulto - quindi non anziano - era già stata rilevata, e alcuni studi avevano mostrato che essa è un predittore delle ricadute nei
disturbi dell'umore. Ma la maggior parte degli studi sulla depressione in età senile si era focalizzata sul declino delle funzioni
cognitive, suggerendo che più queste fossero compromesse, peggiore sarebbe stata la prognosi di depressione.
I nuovi dati suggeriscono invece che è necessario tener conto anche delle emozioni, per capire meglio la neurobiologia della depressione nell'anziano e poterla trattare con più efficacia.
Bibliografia:
Mah, Linda; Pollock, Bruce G. Emotional Processing Deficits in Late-Life Depression. American Journal of Geriatric Psychiatry, 2010._